Terribile aggressione alle porte di Pavia. Un uomo ha inveito e successivamente colpito quattro ragazzine tra i 12 e i 15 anni.
Nessuno è intervenuto, tranne una signora che, a sua volta, è stata vittima dell’aggressione da parte di un uomo nel corso di una festa di paese alle porte di Pavia. Come raccontato dal Corriere della Sera, che fa riferimento ad una nota del Coming-Aut LGBTI+ Community Center, un 47enne avrebbe inveito e colpito successivamente quattro ragazzine di età compresa tra i 12 e i 15 anni appellandole come “lesbiche di m***a”.
Aggressione a ragazzine: i fatti
L’episodio omofobo è stato denunciato, come detto, da Coming-Aut LGBTI+ Community Center, associazione pavese, che ha riferito dell’accaduto.
Il tutto è andato in scena alla festa di Cava Manara, paese di 7.000 abitanti alle porte di Pavia. Qui un uomo di 47 anni se l’è presa con quattro ragazzine, prima a parole e poi con un’aggressione che da verbale è divenuta anche fisica con sputi e capelli tirati.
“Tra le 22,30 e le 23 di domenica 3 settembre, alla festa di Cava Manara, paese di 7.000 abitanti alle porte di Pavia quattro ragazzine, di età compresa tra i 12 e i 15 anni, sono state aggredite da un uomo di 47 anni. Si è accanito con particolare violenza sulla più giovane delle quattro, di soli 12 anni”, si legge nella nota dell’associazione.
“Le molte persone presenti non hanno reagito, qualcuno si è limitato a riprendere la scena con lo smartphone, fino a quando una donna, residente poco lontano, è intervenuta interponendosi tra l’aggressore e le vittime, fermando l’attacco”.
L’intervento della donna, però, ha portato anche lei a diventare vittima di tale aggressione: “L’uomo le ha sferrato dei pugni che l’hanno fatta precipitare a terra. A quel punto, prima di essere portata al pronto soccorso, ha chiamato le forze dell’ordine. Nel frattempo è intervenuta la polizia locale”.
L’appello dell’associazione Coming-Aut
La Coming-Aut LGBTI+ Community Center, tramite il suo presidente Davide Podavini ha voluto esprimere “solidarietà alle giovanissime vittime dell’aggressione, che sono state marchiate come lesbiche e in quanto tali considerate meritevoli di manifestazioni d’odio, di violenza fisica e verbale”.
L’invito è quello di denunciare ogni forma di abuso. “Ancora una volta di fronte allo sguardo indifferente di chi era presente. E un sentimento di gratitudine per la donna che ha avuto il coraggio di intervenire, a rischio della sua incolumità, per fermare l’attacco. Anche a lei va tutta la nostra solidarietà per la violenza subita”, le parole del numero uno dell’associazione.